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SVIZZERA / UNIONE EUROPEAFiscalità delle imprese, martedì si firma l'accordo

12.10.14 - 15:36
Fiscalità delle imprese, martedì si firma l'accordo

BERNA - Si avvia verso una soluzione il contenzioso tra Svizzera e Unione europea sulla fiscalità delle imprese. I ministri delle finanze dell'UE e la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf firmeranno infatti martedì a Lussemburgo un accordo, che era già stato oggetto di una dichiarazione congiunta nello scorso giugno.

Le parti metteranno così fine a una lunga disputa, che si protrae da quasi dieci anni, dopo che la prassi fiscale di taluni cantoni e della Confederazione è stata giudicata dall'UE discriminante, e fonte di concorrenza sleale, a causa dei privilegi di cui godono le imprese straniere su suolo elvetico.

L'ascia di guerra è stata formalmente sotterrata in giugno, quando a Bruxelles è stata parafata una dichiarazione congiunta in cui la Svizzera acconsente di abolire cinque regimi fiscali contestati, tre sul piano cantonale e due sul piano federale.

Gli Stati membri dell'UE si sono dal canto loro impegnati a revocare le sanzioni varate contro la Svizzera, in particolare dall'Italia che ha posto la Confederazione su una lista nera con conseguenti oneri amministrativi supplementari per le aziende elvetiche attive nel Bel Paese.

Con l'Italia sono già stati avviati negoziati, ha fatto sapere la Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali. L'intesa non impedirà comunque all'UE di decidere nuove sanzioni, qualora la Svizzera dovesse reintrodurre regimi fiscali non adeguati.

Spetterà ora al Consiglio federale sostituire i vecchi regimi con dei nuovi: il 22 settembre il governo ha presentato una riforma, la terza, della tassazione delle imprese sulla quale è stata avviata una procedura di consultazione che giungerà a scadenza a fine gennaio.

Tra le proposte contemplate nel rapporto governativo figura l'introduzione di "licence box", strumenti diffusi in altri Stati Ue e OCSE e applicati in Svizzera solo dal canton Nidvaldo, che consentono un'imposizione privilegiata, ossia più bassa, dei redditi generati dalla proprietà intellettuale, quali brevetti e marchi.

La compatibilità di questo strumento, riservato ai cantoni, con le normative internazionali è tuttavia incerta. Bruxelles, chiamata ad esaminare dieci "licence box" provenienti da nove stati membri, si pronuncerà in dicembre, mentre l'OCSE - l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - ha istituito un gruppo di lavoro che renderà note le proprie conclusioni alla fine del prossimo anno.

Ats

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